Agricoltura in Lombardia: i prodotti per ogni zona

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L’agricoltura in Lombardia è un’attività estremamente fiorente. Questa realtà centrosettentrionale della penisola italiana non deve essere soltanto famosa per la grande città di Milano, ma anche per i campi coltivati, la specializzazione che viene con cura selezionata e i prodotti della terra.

Dal granoturco alle barbabietole, dal riso alla vite con cui poter produrre ottimi vini, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se vuoi fare un tour enogastronomico in Lombardia, parti dalla conoscenza delle radici, ovvero dalla conoscenza dei prodotti che potrai facilmente trovare sulla tua tavola.

 

Il granoturco

È forse una delle colture più diffuse nella penisola italiana perché la macchia mediterranea è la fascia in cui cresce meglio. Il granoturco in Lombardia c’è e si trova facilmente. In particolar modo troverai il cosiddetto mais spinato nelle cinque terre della Val Gandino.

La storia insegna che proprio in questo territorio, per la prima volta in Italia, è stata avviata la coltivazione del mais nel lontano 1617. Oltre ad essere un prodotto così antico, è anche un prodotto alla base di molti preparati. Se dunque vuoi del buon mais da spendere in cucina al naturale o sotto forma di farina, non ti resta che andare a Gandino per avere il migliore oppure puoi provare a coltivare granturco seguendo la guida che abbiamo trovato su Coltivare.info.

 

La segale

Continuando nel tour dei prodotti tipici lombardi si arriva alla segale, anch’essa ben presente nel territorio essendo alla base di molti preparati. La segale è un po’ il cereale ritrovato, molto presente nelle diete dimagranti perché sazia ma non è troppo calorico.

Il pane nero per eccellenza a base di segale si può trovare sia nel cuneese, ovvero il cosiddetto Pan barbarià che è misto grano, oppure in Valtellina e nell’alta Valchiavenna in cui al classico Brazadej vengono aggiunti semi di finocchio o anice.

 

L’orzo

Un altro importante cereale che si unisce molto spesso a zuppe di vario tipo è l’orzo lombardo. Molte sono le province che si distinguono per la produzione di orzo che spesso viene utilizzato nella preparazione di birre. La provincia campione di questo tipo di coltivazione è Mantova, ma sono molte altre le campagne che vantano centinaia di ettari di orzo.

È tra i cereali più semplici da coltivare, non ha bisogno di particolari cure del terreno. Nel caso in cui non vi siano molte precipitazioni bisogna provvedere ovviamente ad irrigare i campi.

 

Il frumento

Nel nord Italia la coltivazione del frumento non può mancare. In Lombardia, nelle vaste pianure lombarde, ad esempio in Valtellina, tanti sono i campi di frumento. I cereali infatti riguardano la maggior parte del settore primario e il frumento è di sicuro tra i più diffusi.

Molto diffuso è anche il grano saraceno, che ultimamente sta spopolando essendo un prodotto più rustico e meno lavorato, dunque anche con minori quantità di glutine tanto che spesso viene utilizzato, previa lavorazione, nei prodotti per celiaci.

Non è una coltivazione complicata da gestire, anzi. Il frumento è molto resistente e, come saprai, è davvero coltivato in tutto il mondo. Le sue meravigliose spighe colorano l’estate e l’inizio dell’autunno per produrre poi la farina per un ottimo pane.

 

Il riso

Il riso, tra i prodotti agricoli della Lombardia, è il più diffuso in assoluto. Basti pensare che il risotto milanese o il risotto alla zucca di Mantova sono tra i piatti tipici più conosciuti della regione. Già nel ‘300 erano presenti in Lombardia e in Veneto colture di riso.

Oggi lo possiamo trovare in molteplici varietà e il primato spetta indubbiamente a Pavia. Proprio nelle pianure pavesi infatti si trovano diverse varietà di riso, precisamente il riso Arborio, il Vialone nano e il Carnaroli, nonché probabilmente le varietà più conosciute e anche più pregiate.

 

Il foraggio per allevamenti

Non solo prodotti per la tavola. Anche gli animali traggono benefici dalle colture lombarde poiché in questo territorio c’è grande presenza di coltivazioni per foraggio per allevamenti. Proprio nei territori lombardi si trovano inoltre aziende che per avere il foraggio migliore cercano di procedere con coltivazioni bio nel pieno rispetto dell’ambiente e della ciclicità delle colture.

Ne è un esempio l’azienda agricola Bagaggera, situata nel parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone della Brianza Lecchese. 25 ettari di terreno, in modo interamente biologico, vengono lavorati a foraggio, pascolo e cereali. Oltre a ciò sono presenti moltissimi animali, come in una vera fattoria con anche un caseificio aziendale in cui lavorare il latte delle capre camosciate.

 

I legumi

Anche i legumi in Lombardia sono molto diffusi. Come sappiamo i legumi più diffusi sono i fagioli, i piselli, le fave, le lenticchie e i ceci. In Lombardia la più presente è sicuramente la produzione di fagioli in diverse varietà seguita poi dalla produzione di lenticchie.

Il fagiolo borlotto di Gambolò è un’antichissima varietà che ancora oggi è diffusa nella zona. Produzione locale e lavorazione quasi del tutto manuale sono i tratti distintivi di questa coltivazione che tocca la zona della Lomellina.

 

Le barbabietole

Si arriva poi alle barbabietole lombarde. Anch’esse molto diffuse, si trovano in diverse regioni d’Italia, in particolar modo tra Lombardia e Veneto. La barbabietola da zucchero è molto diffusa. Da essa è dall’800 che si è capito come estrarre il saccarosio. Tali barbabietole da zucchero hanno principalmente bisogno di alcuni elementi come il potassio, l’azoto e il fosforo.

 

La vite

Si conclude infine con la vite lombarda senza la quale tanti vini non si potrebbero gustare. La coltivazione della vite è antichissima e forse era già presente nella preistoria. In Lombardia ci sono circa 30000 ettari coltivati a vigneto, dunque davvero molti.

Le tre principali aree vitivinicole sono Oltrepò pavese, Franciacorta e Valtellina. L’Oltrepò pavese è famoso per l’uva rossa, in particolare la Berbera, la Croatina, la Bonarda l’Uva rara e il Pinot Nero. Il Franciacorta DOCG inutile dire che è tra i vini più importanti come anche il Pinot Nero e Bianco e lo Chardonnay. Il Valtellina Superiore è un altro grande vino, ma importanti nella zona anche se meno noti sono l’Inferno, il Sassella e il Grumello.

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