Tatuaggio: tra moda e arte

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E’ qualche anno che si assistiamo alla moda del tatuaggio, che nel corso del tempo è divenuta una vera e propria arte, con artisti del disegno che esprimono la propria creatività sul corpo umano.

Ma come nasce la moda del tatuaggio?

Come si legge su internet, il termine tatuaggio deriva dal tahitiano tau-tau, successivamente trasformato in tattow da James Cook, che nei suoi diari descriveva questa pratica utilizzata dalle tribù polinesiane. Ma andando a scavare ancora di più a ritroso, si può risalire ai primi tatuaggi ai tempi dell’uomo primitivo, che sfregava il carbone sulla pelle per ripararsi dal sole.

Ma in passato, tornando alle tribù polinesiane, l’arte del tatuaggio era qualcosa di più di una moda: esso esprimeva l’appartenenza ad una comunità o una famiglia, un determinato ruolo sociale oppure esprimeva lati della personalità dell’individuo. Inoltre quella del tatuaggio era una pratica molto dolorosa. Gli strumenti adoperati infatti erano abbastanza invasivi: gusci di tartaruga, ossa di uccello, bambù, e l’intero processo richiedeva tantissimo tempo per essere ultimato (a volte occorrevano diversi mesi); inoltre veniva impiantato l’inchiostro fino in profondità nella pelle, arrecando un grosso dolore a chi si sottoponeva a tale opera. Ma tant’è: chi possedeva più tatuaggi era colui che solitamente era il più rispettato dalla comunità, visto il coraggio e la forza di sopportare il dolore atroce delle sedute.

L’arte del tatuaggio oggi

Fortunatamente le cose oggi sono cambiate: gli strumenti moderni sono meno invasivi e dolorosi di quelli di un tempo e il tatuaggio (ovviamente dipende anche dalla grandezza) termina in molto meno tempo. Ma una cosa non è cambiata: ancora oggi il tatuaggio esprime il senso d’appartenenza ad una comunità e la propria personalità.

Ma che differenze riscontriamo tra i gusti maschili e femminili circa il tatuaggio?

Per ciò che concerne il tatuaggio, i gusti tra uomini e donne sembrano un pochino differenti, sia come zone tatuate che il soggetto: infatti se gli uomini decidono di tatuare più spesso le braccia, la schiena e i polpacci, le donne invece preferiscono zone maggiormente erogene, come il fondo schiena, la spalla, i polsi, dietro l’orecchio, mentre alcune più intraprendenti arrivano fino alle gambe.

Ma cosa ci si tatua?

I soggetti principali sono i simboli orientali e maori: quindi via a carpe koi, samurai, geishe; altri invece decidono invece di tatuare qualcosa di personale, che descriva meglio la propria personalità o un evento specifico accaduto nella propria vita: scritte, date, cuori, nomi, animali che simboleggiano il proprio carattere ed in generale spazio alla creatività.

Conclusioni

Dall’uomo preistorico alle tribù maori, fino ai giorni nostri, il tatuaggio rappresenta un’arte e un modo di comunicare al mondo chi siamo e a chi apparteniamo.


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