Ciliegio Giapponese; Caratteristiche e Consigli per la coltivazione

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Quando si parla di ciliegio il primo pensiero non può che essere rivolto al suo succulento frutto, la ciliegia, tuttavia quest’albero sa essere molto interessante anche sul piano decorativo.

La pianta di ciliegio è in effetti molto accattivante sul piano visivo, e alcune varietà meritano una menzione molto speciale da questo punto di vista.

Il ciliegio giapponese “Sakura”

Nel corso dei secoli sono state create e perfezionate tante diverse tipologie di ciliegio, soprattutto nei paesi orientali, tra le quali spicca il cosiddetto ciliegio giapponese, noto anche come Sakura.

Il ciliegio giapponese non produce frutti, di conseguenza si tratta di una pianta prettamente decorativa, ma quando è in fiore sa offrire un colpo d’occhio davvero straordinario.

Il periodo di fioritura del ciliegio giapponese è piuttosto limitato, ma costituisce uno spettacolo davvero eccezionale.

I giapponesi, peraltro, sono soliti conferire a Sakura un vero e proprio significato simbolico: l’estrema bellezza di questi fiori, unitamente alla loro elevata caducità, è considerata un simbolo della vita umana, costituita dunque da crescita, splendore ed inevitabile decadimento.

Quando si parla di “ciliegio giapponese”, dunque, si fa riferimento proprio a questa variante che non produce frutti ma che ha un fascino tutto particolare.

Tiziano Codiferro, noto Master Gardener, ha dedicato ampi approfondimenti al ciliegio giapponese all’interno del suo sito web.

Consigli per la coltivazione

Per quel che riguarda la coltura del ciliegio giapponese, i terreni ideali sono quelli adatti a tutte le piante di ciliegio, quindi terreni molto fertili, piuttosto profondi e contraddistinti da un certo livello di acidità.

Da questo punto di vista il ciliegio non è particolarmente esigente, tuttavia è molto importante verificare che il terreno offra un buon drenaggio in quanto questa pianta teme i ristagni idrici.

Per il resto, il ciliegio è una pianta molto resistente anche dal punto di vista delle temperature: i rigidi inverni, infatti, non rappresentano affatto una minaccia.

Tiziano Codiferro e altri esperti suggeriscono di eseguire il trapianto tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, e dal momento che le piante più giovani hanno delle radici poco profonde può essere sicuramente una buona accortezza quella di evitare i luoghi molto ventosi.

Possibili patologie e altri preziosi suggerimenti

La notevole resistenza di questa pianta è tangibile anche nel fatto che sono ben poche le patologie che possono riguardarla, e tra queste è possibile ricordare la gommosi.

La gommosi si verifica soprattutto laddove la pianta venga sottoposta a stress notevoli e si manifesta attraverso la secrezione di una particolare resina scura; laddove si dovesse riscontrare una situazione di questo tipo è importante richiedere una consulenza a uno specialista che possa curare la pianta in modo ottimale.

Un ulteriore punto di forza legato alla coltivazione del ciliegio giapponese corrisponde al fatto che questa pianta, una volta adulta, non necessita di una potatura periodica, di conseguenza la sua gestione è tutt’altro che problematica; limitarsi ad eliminare i rami più secchi e deboli è sufficiente per mantenere l’albero in condizioni ottimali.

Dal momento che, come detto in precedenza, le radici del ciliegio sono piuttosto superficiali, è consigliabile non piantare delle altre piante nei pressi di quest’albero, soprattutto laddove siano bulbose, per la medesima ragione è preferibile vangare la terra negli immediati dintorni, in quanto il rischio di danneggiare le radici è piuttosto elevato.

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